Gli errori più comuni di chi lavora da casa

Il 2020 è stato un anno diverso per tanti motivi. Tra i tanti, il fatto che molte persone si sono trovate a sperimentare la condizione di “smart working“, ossia lavorare da casa. E, diciamocelo, se all’inizio sembrava facile e bello avere una diversa routine lavorativa, ben presto ci si è rese conto che è in realtà molto più difficile che gestire le cose dall’ufficio.

Sicuramente il nuovo anno ci porterà novità, ma alcune cose potrebbero non cambiare così velocemente e lavorare da casa potrebbe diventare una condizione non poi così temporanea. Ecco quindi una guida facile su cosa non fare se si vuole continuare a lavorare in maniera produttiva ed efficente anche da casa.

Lavorare stando in pigiama.
Pessima idea. Davvero. Lo so che il pigiama è comodo, e caldo, e alla fine della giornata dobbiamo rimetterlo, ma non è la cosa migliore da indossare se si vuole entrare nel mood da lavoro. Non è necessario mettersi camicia e scarpe, van benissimo anche leggins e un vestito o un maglione comodo. L’importante è cambiare outfit, indossare qualcosa di diverso, possibilmente non associato troppo al relax. Questo non solo aiuta a creare una situazione di concentrazione e lavoro, ma anche a staccare, a “chiudere l’ufficio” e tornare a casa, mentalmente. E poi, vuoi mettere la gioia di cambiarsi, indossare una tuta morbida e comoda, e sdraiarsi sul divano senza che nulla, nemmeno i vestiti, ti ricordino il lavoro?

Lasciarsi distrarre da qualsiasi cosa e da chiunque.
Attenzione che qui non si parla solo delle altre persone (o animali) che vivono in casa con te, ma anche di tutti i colleghi che se vogliono qualcosa ora si trovano a doverti chiamare o scrivere. Se in ufficio si poteva in qualche modo sfuggire alle persone più pressanti o chiacchierone, ora si è online 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Si tratta quindi di dover definire il tempo dedicato al lavoro, ma anche di sfruttarlo al massimo. Per non perdere ore a risolvere il problema di qualcun’altro o a chiacchierare invece di finire il lavoro che ti eri programmata per la giornata, con la conseguenza che poi devi lavorare fino a tardi o durante il weekend. E non tenere accessa la tv o la radio mentre lavori. Van bene che i video che creano white noise se questo ti aiuta, ma non la canzone che non vedi l’ora di cantare a squarciagola.

Non avere un orario di lavoro definito.
Sulla scia di quanto appena detto, non si può sempre lavorare. Deve esserci un inizio e una fine, come se fossi in ufficio. Ovviamente poi ci sono le emergenze e le scadenze che non si possono saltare, ma queste devono essere situazioni straordinarie e non la norma. Sembra ovvio, lo so, ma proprio perchè questa non è una condizione di breve periodo, è importante ricordarsi che lavorare da casa non dovrebbe essere troppo diverso dal lavorare in ufficio, almeno non in termini di numero di ore.

Non avere uno spazio dedicato al lavoro.
Se i vestiti che indossi influenzano il tuo umore, immagina il potere che ha l’ambiente di cui ti circondi! Cerca di avere uno spazio destinato al lavoro soltanto o, se non possibile, crealo solo per il tempo in cui devi lavorare. Ad esempio, se lavori sul tavolo in cucina, ogni mattina organizza la tua postazione di lavoro con quello che ti serve e poi, a fine giornata, rimuovi gli elementi lavorativi e “torna” nella tua cucina. Questo non solo favorisce la concentrazione, ma anche facilita il passaggio da lavoro a casa, da concentrazione a relax.

Sentirsi in vacanza.
Lavorare da casa è diverso, e per certi tratti più bello che stare in ufficio. Si risparmia il tempo prima usato a prepararsi e a raggiungere il posto di lavoro, non si è costrette a chiacchiere banali con colleghi che si eviterebbero volentieri, e si può gestire il proprio lavoro senza le pressioni di stare in un ambiente condiviso. Il rischio però è che la situazione venga presa troppo alla leggera e che invece di trovare una nuova modalità per completare il lavoro con qualità e nella tempistica stabilita, si finisce per fare poco o nulla. Tanto nessuno controlla davvero. E allora via di serie TV, pause caffè, passeggiate con il cane a ogni ora, e orari di lavoro non proprio costanti. I primi giorni probabilmente ci passiamo tutte attraverso questa fase, ma è importante riconoscere che lavorare da casa è comunque lavoro e richiede un approccio diverso, ma anche tanta autodisciplina.

Stare in riunioni tutto il giorno.
C’è una cosa che accomuna tutte le professioni quando si lavora da casa, ed è al tempo stesso un vantaggio e uno svantaggio: molte delle decisioni e riunioni che prima potevano svolgersi con una chiacchierata faccia a faccia, ora richiedono una riunione online. Questo può essere vantaggioso quando si tratta di arrivare dritti al sodo, perchè c’è un tempo dedicato alla discussione che tutte le persone coinvolte hanno bloccato nel loro calendario. Dall’altra parte però ogni singola cosa, anche la più semplice che prima poteva essere risolta con una chiacchierata veloce davanti alla macchinetta del caffè, ora richiede un appuntamento nel calendario. Il risultato, spesso, è un calendario pieno di riunioni che non lascia tempo per fare davvero il lavoro.

Non fare pause.
Una delle conseguenze di chi si trova l’agenda piena di riunioni è quella di avere l’intera giornata organizzata, senza neanche 10 minuti di pausa. Quando ci lavora da casa si finisce per stare tutto il giorno (o quasi) sedute. Fare pause non serve solo a livello mentale ma anche fisicamente per muovere il tuo corpo e evitare mal di schiena o spalle tipici di una vita troppo sedentaria.

Ora che sei giunta fino alla fine della lista, quanti di questi errori hai già fatto durante la tua esperienza di smart working? Io tutti, soprattutto all’inizio, quando la situazione era ancora nuova e il clima in generale era molto pesante. Quello che ho imparato è che, come in molte cose, bilanciare tra lavoro e vita personale è la migliore strategia. Lavorare serve per staccare la mente da quello che ti circonda e concentrarti su qualcosa, ti fa sentire in controllo della situazione e capace di apportare cambiamenti. Non deve però essere un modo per fuggire dalla realtà, perchè quella non cambia e la tua vita deve andare avanti, qualsiasi sia il posto da cui devi lavorare.

Come sta andando il tuo smart working? Lascia nei commenti nuove idee vecchi errori da cui possiamo tutte imparare. E se ti interessa provare nuovi metodi per lavorare da casa in maniera produttiva ed efficace, questo articolo fa al caso tuo, insieme a questo dedicato al work journal!

Un abbraccio,
Chiara

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