Anna Deavere Smith, attrice e giornalista americana, definisce l’autostima come ciò che davvero ci dà la sensazione di stare bene. Si riferisce al senso innato che tutto andrà bene, alla nostra capacità di aggiustare ogni cosa anche se tutto andrà male. E mi piace molto questa definizione perché si scosta dal pensiero comune che la nostra autostima dipende da come gli altri ci percepiscono. Il focus è infatti su noi stesse, su quanta fiducia abbiamo nella nostra capacità di gestire la vita, i suoi imprevisti e difficoltà.
Come mai quindi quando si parla di autostima, si pensa alla relazione con gli altri?
Brianna Wiest, in uno dei saggi del suo libro “101 essays that will change the way you think”, spiega che gli altri entrano in gioco solo quando non abbiamo abbastanza fiducia in noi stesse, e trasformiamo il senso di fallimento in competizione. Cominciamo così a notare come le cose vanno molto meglio agli altri, e a sentirci inferiori o sfortunati. Insomma, l’erba del vicino la vediamo più verde della nostra solo quando non siamo convinti del lavoro di giardinaggio che abbiamo fatto.
Quali sono dunque gli elementi fondamentali che compongono la nostra autostima?
Se consideriamo l’autostima un bisogno psicologico umano, come dice lo psicoterapeuta Nathaniel Branden, dobbiamo considerare in egual misura due aspetti:
- l’autoefficacia, ossia il senso di fiducia nel saper affrontare le difficotà della vita, e
- il rispetto di sé, ossia il sentirsi degne di essere felici.
Per formarsi e rimanere saldi, questi due elementi hanno bisogno di tempo e di conferme reali. Complimenti immotivati o falsi infatti non aiutano a svilupparla; solo azioni concrete, meglio anche se supportate da altre persone come genitori, insegnanti, amici.
Come posso costruire la mia autostima?
Sempre secondo Branden, ci sono 6 pratiche che insieme contribuiscono a costruire e nutrire la nostra autostima.
- Vivere con consapevolezza. Prendi decisioni considerando anche l’ambiente attorno a te così da fare scelte informate. Non lasciarti controllare dai pregiudizi o desideri. Acquista consapevolezza per ogni azioni che fai, per esempio attraverso la pratica della mindfulness.
- Accettazione di sé. Apprezza l’intera te senza giudicare o condannare un aspetto del tuo corpo o della tua personalità. Sii gentile con te stessa, e riconosci le emozioni, i pensieri e i comportamenti che fanno parte del tuo essere.
- Responsabilità di sé. Considera te stessa come responsabile della tua felicità. Non lasciare che gli altri controllino la tua vita, perché “anche se non è colpa tua, è comunque un tuo problema” e hai quindi il potere di intervenire. Pensa a te stessa come la causa, il motore principale degli effetti che desideri.
- Autoaffermazione. Esprimi la tua opinione e rispetta te stessa e gli altri senza essere sulla difensiva.
- Vivere con intenzionalità. Scegli il tuo obiettivo e crea un piano di piccoli passi per raggiungerlo. Non aspettare che le cose cambino, decidi tu.
- Integrità personale. Mantieni un certo allineamento tra i tuoi valori e le tue azioni. Datti degli standard morali ed etici da seguire, e mantienili come guida nelle varie decisioni e azioni.
Ora tocca a te! prenditi cura della tua persona come faresti con la tua migliore amica; rivolgile parole gentili e se ti accorgi che i pensieri sono troppo spesso negativi o giudicanti, cerca di cambiare narrazione e identica degli aspetti positivi della tua persona. Ricorda che i nostri pensieri determinano la realtà e i nostri comportamenti, quindi – come direbbe Chiara Ferragni – pensati bella, dentro e fuori!
Chiara
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