Secondo il dizionario della lingua italiana, si definisce routine una sequenza invariata di azioni, di procedure. Routine, intesa quindi come trantran quotidiano, assume un’accezzione negativa ma soprattutto di monotonia. Ma, in questi anni più che mai, la vita si dimostra non essere sempre prevedibile e lineare. Al contrario, un singolo evento può completamente stravolgere la nostra vita, o quanto meno i piani della giornata. Oltre a questo, ci sono poi momenti della vita in cui tutto è fin troppo monotono – per esempio, quando si è alla ricerca di un lavoro, è proprio il senso di routine che manca, l’avere una serie di cose da fare ogni giorno a un preciso orario.

Come fare quindi ad avere una routine in momenti di incertezza? E perché è importante?
Per rispondere a queste domande mi torna utile il mio lavoro di operatrice umanitaria. Da più di sette anni ormai lavoro in zone di conflitto, e mi sono specializzata nel settore dell’educazione in emergenza. Una delle argomentazioni con cui si insiste sull’importanza di fornire servizi volti all’educazione dei bambini anche quando tutto sembra andare davvero male ruota proprio attorno al concetto di routine.
Gli studi dimostrano che avere una routine, anche nei peggiori momenti della propria vita, aiuta a ripristinare un senso di normalità e contribuisce ad alleviare l’impatto psicologico della situazione che si sta vivendo. Questo vale per i rifugiati o gli sfollati dei paese colpiti da una calamità naturale o da una guerra, ma anche per chi sta vivendo una situazione difficile dal punto di vista economico o della salute.
In quei momenti della vita in cui si ha l’impressione di non avere controllo su niente, riuscire a controllare anche solo un piccolo aspetto della propria giornata può essere di grande aiuto. Tornare in controllo, fare qualcosa la cui conseguenza è nota, prevedere le azioni e i loro risultati. Sono tutte cose che possono aiutare quando ci si sente impotenti.
E avere una routine non significa svegliarsi alle 5 di mattina e avere l’intera giornata organizzata tra mille routines e cose da fare. Se non sai a che ora ti svegli, puoi semplicemente decidere che, qualunque sia l’orario, la prima cosa che fai è dare da mangiare al tuo cane. O che la routine quotidiana per te significa leggere per almeno dieci minuti ogni giorno. Non ci sono regole – solo quello che ti sta fare bene.

Anni fa, quando ero senza lavoro e in totale burn-out, la mia routine quotidiana consisteva in pettinare il gatto e preparare il pranzo. Solo dopo un po’ di settimane ho iniziato ad aggiungere un’ora di corsi professionali al giorno. Prima la mia testa non era pronta, e dato che il mio obiettivo era rimettermi in carreggiata e trovare lavoro, dovevo prima darmi tempo per stare meglio a livello mentale. Per raggiungere un obiettivo a volte la prima cosa da fare è fermarsi e vivere le emozioni del momento, cercando di fare qualcosa che ci fa sentire meglio, anche solo per pochi minuti.
Ricorda poi che la tua routine non deve sempre essere uguale – se quindi oggi hai bisogno di prenderti cura della tua salute e nient’altro, e questo implica stare a letto e prendere delle medicine, nulla vieta che in un altro momento avrai una routine diversa per raggiungere altri obiettivi.
Se ti senti motivata a provare una nuova routine, semplice e concentrata sul tuo benessere, ti consiglio di dare un’occhiata a cosa fanno i centenari giapponesi. Se invece vuoi saperne di più sulle routines in generale, trovi tanti articoli al riguardo sul blog – basta che cerchi “routine” nella funzione di ricerca sulla home page del sito.
Buona giornata,
Chiara
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